Caso Signor Tommaso A

Il signor T.A. si recava presso il Pronto soccorso per la presenza di edema, flogosi e dolore all’arto inferiore sinistro .

In tale occasione venivano richiesti diversi accertamenti strumentali tra cui consulenza angiologia che rilevava la presenza di edema di gamba sinistra e presenza in regione pretibiale di una tumefazione di consistenza molle e molto dolente alla palpazione. Veniva erroneamente indicato dall’ospedale che il signor T.A. presentava un ematoma alla gamba e lo stesso veniva dimesso con previsione di riposo con arto in scarico, crioterapia e terapia antibiotica.

Il signor T.A., veniva rassicurato circa la benignità della tumefazione e i sanitari non effettuavano né prescrivevano quegli approfondimenti che la patologia richiedeva.

Stante il persistere della tumefazione mesi dopo le dimissioni R.P decideva di sottoporsi a una risonanza magnetica muscolo-scheletrica e una agobiopsia attraverso la quale emergevano i caratteri maligni della tumefazione con diagnosi definitiva di mixofibrosarcoma di alto grado.

A Causa della mancata diagnosi del tumore e dell’aumento della volume dello stesso con interessamento della componente ossea R.P doveva subire un intervento di amputazione della gamba sinistra.

Per Il ritardo diagnostico imputabile alla condotta colposa dei sanitari dell’Ospedale T.A. ha quindi subito l’amputazione dell’arto inferiore sinistro con necessità di ausilio protesico

A T.A. è stato riconosciuto un ingente risarcimento in linea con le tabelle per la liquidazione del danno adottare dal Tribunale.

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